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Tutto su Steven Wilson

Dalle atmosfere prog soprannaturali all'elettronica ambient fino alle esplosioni metal, Steven Wilson sfida i generi con il suo impegno incessante per il cambiamento, per la gioia (e a volte il terrore) dei fan più affezionati che hanno portato le sue opere in cima alle classifiche.

Nello strano e sublime universo del cantautore, polistrumentista e produttore autodidatta Steven Wilson, la miriade di band e pseudonimi diversi - Porcupine Tree, Blackfield, Storm Corrosion, No-Man, Bass Communion - ed i confini dell'elettronica che esplora con il proprio nome non sono sufficienti a contenere il suo vocabolario in continuo cambiamento e la sua ambizione visionaria. Le sperimentazioni di Wilson includono l'"anti-singolo" di 30 minuti, ispirato all'LSD, come l'ha definito, "Voyage 34" con i Porcupine Tree, e l'acclamato e molto influente In Absentia (2002), che ha segnato un nuovo corso per il prog del XXI secolo con il suo audace mix alternativo di metal e malinconia. Per i fan meno avvezzi ai suoi esperimenti underground e alla sua evoluzione negli anni '80 e '90 - tutto iniziò con tape machine artigianali nella sua camera da letto di adolescente.

Con No-Man si era avventurato in un art rock carico di violini negli anni Novanta; Blackfield combinava il sottogenere con delle strutture più pop all'alba del nuovo millennio. Sebbene il prolifico esploratore del suono abbia sempre trovato il tempo di dedicarsi a un'attività solista, la necessità di un vero e proprio album di Steven Wilson si faceva sempre più forte.

Nel 2008 esce Insurgentes. Avendo ormai compiuto 40 anni, era giunto il momento di dare libero sfogo al suo istinto creativo, svincolato dalle aspettative del passato. A partire dalla prima traccia e dal singolo ufficiale "Harmony Korine": piuttosto che creare legami evidenti con l'omonimo regista americano, le chitarre cupe e il ritornello ammaliante ed etereo introducono le ossessioni dream pop e gotiche del musicista, alimentate dal post-punk, dalla new wave e dalla 4AD, che frugano in uno scrigno immaginario di vinili cari all'artista per offrire scorci attraverso la lente unica di Wilson degli anni Duemila.

L'album ha aperto le frontiere della musica, mentre l'alchimista del prog-rock continuava a perfezionare e sprigionare la sua visione. Strimpellando sulle orme degli artisti degli anni '60-'70 e delle loro dichiarazioni creative di grande spessore, Grace for Drowning (2011) ha lasciato spazio a un'epopea di jazz fusion che supera i 23 minuti e ha ottenuto una nomination ai Grammy come miglior album in surround sound. Il capolavoro prog The Raven That Refused to Sing (And Other Stories) ha amplificato la narrazione con struggenti storie di fantasmi intrecciate a maestose e stratificate suite rock. Hand del 2016 è ispirato al tragico caso reale di Joyce Carol Vincent, una giovane donna morta nel suo appartamento a Londra e passata inosservata per oltre due anni.

Nel 2008 esce Insurgentes. Avendo ormai compiuto 40 anni, era giunto il momento di dare libero sfogo al suo istinto creativo, svincolato dalle aspettative del passato. A partire dalla prima traccia e dal singolo ufficiale "Harmony Korine": piuttosto che creare legami evidenti con l'omonimo regista americano, le chitarre cupe e il ritornello ammaliante ed etereo introducono le ossessioni dream pop e gotiche del musicista, alimentate dal post-punk, dalla new wave e dalla 4AD, che frugano in uno scrigno immaginario di vinili cari all'artista per offrire scorci attraverso la lente unica di Wilson degli anni Duemila.

L'album ha aperto le frontiere della musica, mentre l'alchimista del prog-rock continuava a perfezionare e sprigionare la sua visione. Strimpellando sulle orme degli artisti degli anni '60-'70 e delle loro dichiarazioni creative di grande spessore, Grace for Drowning (2011) ha lasciato spazio a un'epopea di jazz fusion che supera i 23 minuti e ha ottenuto una nomination ai Grammy come miglior album in surround sound. Il capolavoro prog The Raven That Refused to Sing (And Other Stories) ha amplificato la narrazione con struggenti storie di fantasmi intrecciate a maestose e stratificate suite rock. Hand. Cannot. Erase. del 2016 si stacca dal jazz ed è ispirato al tragico caso reale di Joyce Carol Vincent, una giovane donna morta nel suo appartamento a Londra e passata inosservata per oltre due anni.

Ha reso omaggio alle ispirazioni art-pop di Peter Gabriel e Kate Bush (To The Bone) e ha presentato un' inchiesta ballabile, pop e ispirata al funk sull'identità personale e la tecnologia in un'epoca cupa come quella dei social media e dello shopping eccessivo, raggiungendo per la seconda volta consecutiva la Top 5 del Regno Unito (The Future Bites). Invece di obbligarlo a rispettare le aspettative dei fan, il successo nelle classifiche sembra dare a Wilson la licenza creativa per spingersi oltre: The Harmony Codex del 2023, descritto dal suo creatore come "cinema per le orecchie", contiene melodie evocative, epiche influenzate dal free jazz ed elettronica intergalattica. Se non altro, sembra lontano anni luce dalla musica da classifica, ma per quanto strani o complessi siano i suoi progetti musicali, questo viaggiatore del prog-rock ha un orecchio infallibile per i tempi che corrono.