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Biglietti per Fatoumata Diawara
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1 eventi- 10/12/25mercoledì 20:00Vorst, BelgioVorst Nationaal/Forest NationalLAMOMALI
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Informazioni
Fatoumata Diawara è una talentuosa cantautrice maliana, nata nel 1982 e attualmente residente in Francia.
La sua versatilità artistica spazia dall'interpretazione teatrale al cinema, per poi trovare la sua vera vocazione nella musica.
Iniziando come attrice teatrale e cinematografica, ha affinato le sue abilità partecipando a produzioni come "Genesis" (1999), "Sia, Il sogno del pitone" (2001) e "Timbuktu" (2014). Tuttavia, è nella musica che ha trovato il suo pieno potenziale.
La sua carriera musicale ha visto la pubblicazione di tre album in studio, a partire dal suo acclamato debutto "Fatou" nel 2011. La sua musica è una fusione unica di tradizioni wassoulou del Mali meridionale con influenze internazionali, unendo melodie coinvolgenti con testi significativi.
Un aspetto distintivo della sua carriera è il suo ruolo pionieristico come prima chitarrista elettrica solista donna del Mali, dimostrando il suo eclettismo e la sua innovazione nel panorama musicale del suo paese.
Fatoumata Diawara ha collaborato con una vasta gamma di artisti sia maliani che internazionali, tra cui Cheick Tidiane Seck, Oumou Sangaré, AfroCubism, Dee Dee Bridgewater e l'Orchestre Poly Rythmo de Cotonou. Ha portato la sua musica in tutto il mondo, esibendosi in luoghi iconici come il Festival di Glastonbury e la Clinton Global Initiative.
Nel corso degli anni, ha continuato a espandere il suo repertorio artistico, partecipando a progetti multimediali come la campagna "30 Songs / 30 Days" a sostegno di Half the Sky e collaborando con i Gorillaz nel loro singolo del 2020 "Désolé".
Il suo ultimo album, "Maliba", pubblicato nel 2022, ha ricevuto ampio plauso per la sua significativa contribuzione alla conservazione culturale, essendo stato creato come colonna sonora di un progetto di digitalizzazione di antichi manoscritti conservati a Timbuctù.
Fatoumata Diawara rimane una figura di spicco nella musica contemporanea africana, celebrata non solo per il suo talento artistico, ma anche per il suo impegno nella promozione della cultura e della tradizione del Mali attraverso la sua arte.
La sua versatilità artistica spazia dall'interpretazione teatrale al cinema, per poi trovare la sua vera vocazione nella musica.
Iniziando come attrice teatrale e cinematografica, ha affinato le sue abilità partecipando a produzioni come "Genesis" (1999), "Sia, Il sogno del pitone" (2001) e "Timbuktu" (2014). Tuttavia, è nella musica che ha trovato il suo pieno potenziale.
La sua carriera musicale ha visto la pubblicazione di tre album in studio, a partire dal suo acclamato debutto "Fatou" nel 2011. La sua musica è una fusione unica di tradizioni wassoulou del Mali meridionale con influenze internazionali, unendo melodie coinvolgenti con testi significativi.
Un aspetto distintivo della sua carriera è il suo ruolo pionieristico come prima chitarrista elettrica solista donna del Mali, dimostrando il suo eclettismo e la sua innovazione nel panorama musicale del suo paese.
Fatoumata Diawara ha collaborato con una vasta gamma di artisti sia maliani che internazionali, tra cui Cheick Tidiane Seck, Oumou Sangaré, AfroCubism, Dee Dee Bridgewater e l'Orchestre Poly Rythmo de Cotonou. Ha portato la sua musica in tutto il mondo, esibendosi in luoghi iconici come il Festival di Glastonbury e la Clinton Global Initiative.
Nel corso degli anni, ha continuato a espandere il suo repertorio artistico, partecipando a progetti multimediali come la campagna "30 Songs / 30 Days" a sostegno di Half the Sky e collaborando con i Gorillaz nel loro singolo del 2020 "Désolé".
Il suo ultimo album, "Maliba", pubblicato nel 2022, ha ricevuto ampio plauso per la sua significativa contribuzione alla conservazione culturale, essendo stato creato come colonna sonora di un progetto di digitalizzazione di antichi manoscritti conservati a Timbuctù.
Fatoumata Diawara rimane una figura di spicco nella musica contemporanea africana, celebrata non solo per il suo talento artistico, ma anche per il suo impegno nella promozione della cultura e della tradizione del Mali attraverso la sua arte.